Liberamente ispirato alla storia di Silvia Ruotolo
L’11 Giugno del 1997, a Napoli, Silvia Ruotolo di 39 anni, cade, vittima innocente, durante un regolamento di conti fra due clan camorristici. Silvia tornava a casa, con suo figlio che aveva appena prelevato da scuola, e si trovò nel momento sbagliato nel posto sbagliato. Questa è la cronaca. Fredda. Succinta. Nel 2009 scrissi un racconto-lettera, intitolato “Alla fine del Viale”, che venne inserito nella raccolta “La Ferita”. Tutti i racconti facevano riferimento ad una vittima innocente di camorra. Nel 2010 il racconto venne letto da Enzo Moscato nell’ambito del “Maggio dei Monumenti”.
Ma Silvia, per chi scrive, non era solo una terribile notizia di Cronaca che evidenziava il disagio e l’incertezza di vivere in una città come Napoli. Silvia era una mia amica di infanzia ed era l’immagine di tanti anni, dall’inizio degli anni 70 agli anni 90, che aveva accompagnato la crescita di entrambi ed il cambiamento di una città che, da “compagna di giochi”, si trasformava in luogo di ricordi e, allo stesso tempo, di contraddizioni. Ho “sentito” in questa piece di incontrare oggi, nuovamente, Silvia e di ripercorrere con lei, attraverso il gioco del Teatro, la nostra infanzia, quegli anni, i nostri primi turbamenti, le nostre gioie infantili, i distacchi, l’inserimento nel mondo dei “grandi”, fino alla consapevolezza di una realtà che, se può regalarti amore e gioie, può anche attenderti al varco, un giorno qualsiasi, e presentarti il conto solo perché sei figlio di questa meravigliosa e terribile terra.
Ma “Silvia”, oltre ad essere uno spaccato vivo, fortemente cromatico, poetico, di una vicenda personale e sociale e di un’epoca e di una generazione, è anche e soprattutto un atto di Amore e di Speranza. I due concetti sono strettamente legati perché l’unica Speranza per superare il dolore è l’Amore che tiene in vita. Ecco perché io non ho “raccontato” Silvia. Io ho reso Silvia per quello che è, e che sarà sempre: Vita e, lei stessa, Viva per sempre.
E nell’Amore che lega me, lei, i nostri anni da ragazzi e tutti i nostri ricordi, c’è anche la nostra Terra a volte matrigna, ma sempre, e comunque, Madre e Fonte Ispirativa per tutto ciò che siamo stati e che saremo.